FONTI ALLE FATE - LA RISCOPERTA - 14.08.2010 - UNA BAMBINA, UNA DONNA E UN GATTO.

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RITA: DI TUTTO UN PO'

Rita Costagli Alias Ritrilly Slideshow: Ritrilly’s trip from San Miniato, Tuscany, Italy to 9 cities Paris, Livorno, Pistoia, Tirrenia, Cecina, Empoli, Marina di Pisa, Rosignano Marittimo and Cascina was created by TripAdvisor. See another Italy slideshow. Create your own stunning free slideshow from your travel photos.

SAN MINIATO - ARTE E SAGRA DEL TARTUFO - 21.11.2010

San Miniato - Arte E Sagra Del Tartufo - Nov'2010 Slideshow: Rita’s trip to San Miniato, Tuscany, Italy was created by TripAdvisor. See another San Miniato slideshow. Create your own stunning free slideshow from your travel photos.

PASSEGGIANDO PER MONTOPOLI IN VAL D'ARNO - 24.11.2010

mercoledì 22 settembre 2010

ECCLESIASTICI CON ORIGINI SANMINIATESI - ANDREA GHINI de' MALPIGHI O MALPIGLI - II parte -

Proseguono le mie ricerche su:
ANDREA GINI o GHINI de' MALPIGHI o MALPIGLI 
e sul fatto che egli sia nato presumibilmente a San Miniato al Tedesco, nostra cara cittadina.
Dalle varie cronache storiche del XIV secolo, emerge da parte della Nobiltà Sanminiatese, la volontà di rapportarsi con la Città di Firenze, alla pari e non sottoposti, e si evince dai  documenti ritrovati, che fu sancito un patto di reciprocità nel riconoscimento delle cariche nobiliari e di ordine cavalieristico tra le due città.
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Nel volume:    SAN MINIATO NEL SETTECENTO, Economia, Società, Arte
nel Capitolo:  LA NOBILTA' DI SAN MINIATO NELL'EPOCA DELLE RIFORME 
di                     Roberto Boldrini,  
paragrafo:      DAVANTI ALLA LEGGE (E ALLA STORIA) - LE FAMIGLIE MAGGIORI, 
alla pagina    74,

i MALPIGLI, vengono rammentati in una nota riferita al suddetto argomento, ma mentre i GRIFONI erano fedeli a Firenze, i Malpigli insieme ai Mangiadori, orchestravano sollevazioni con la Città Guelfa: 
  • ... In ogni caso, come da parte dei Grifoni, le prove di fedeltà a Firenze sono rafforzate dal ricordo di alcune provvisioni degli organi di governo centrali. Il 10 ottobre 1347 il Consiglio del Capitano dichiarò "che i magnati di san Miniato siino magnati della Repubblica Fiorentina e all'opposto che i magnati della Repubblica Fiorentina siano magnati di San Miniato". (82) ...
La nota  82 cita:
  • ... Per l'elenco delle famiglie ritenute nobili e magnatizie nel XIV secolo, cfr. Statuti, cit., libro IV, rubrica 20, pag. 314, Quod in terra Sancti Miniatis sit et esse debeat populus guelfus. Sulla balìa di cinque anni che il debole regime popolare di San Miniato stipulò con Firenze in seguito ad una sollevazione orchestrata da Mangiadori e Malpigli si sofferma anche il manoscritto di Filippo Giuseppe Roffia, Relazione istorica, cit., cc24v-25r: (...) nel 1347 (i sanminiatesi) per maggiore fermezza si strinsero con legame più forte di filiazione et associazione con la signoria Fiorentina, con una riformazione e deliberazione reciproca che si intendesse sempre i Grandi di Firenze Grandi di San Miniato e similmente i Grandi di San Miniato Grandi di Firenze (...)", questo accordo fu recepito al momento del definitivo assoggettamento a Firenze nel 1370 e (...) fu allegato da Ser Verdiano Rimbotti per un suo negozio et approvato dal Magistrato delle Riformagioni in tempo di repubblica et appare in Camera Fiscale con la deliberazione sotto li 25 giugno 1444 e questa nobile e scambievole convenzione è stata addotta molte volte ne' processi di provanze per giustizia alli sacri et ill.mi Ordini dei Cavalieri milit e sempre approvata fino al presente in viridi observantia (...)
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Seppure tale deliberazione ebbe data 1444, già nelle prime decadi del 1300, sarà stato sicuramente, ossia di uso comune, definire "fiorentini" gli illustri e nobili Uomini delle casate nobili Sanminiatesi e presumo, per questo modo di fare di allora, che probabilmente, il nostro cardinale Malpigli, venisse considerato da tutti un "fiorentino" e non perchè fosse nato in Firenze, o forse pur essendo nato a Firenze, avesse diversi parenti e proprietà in San Miniato.

Foto di Rita Costagli

Nel volume          "LA  CATTEDRALE DI SAN MINIATO" 
nel capitolo: "IL CAPITOLO DEL DUOMO DALLA RIFONDAZIONE  ALL'EREZIONE DELLA      DIOCESI (1488-1622)
di                       Roberto Boldrini
alla pagina        28
lo scrittore attesta:
  • (...) Il Capitolo dettò inoltre nel 1526 l'ordine della processione del Corpus Domini, che si svolgeva tra la collegiata (la Cattedrale) e la chiesa conventuale dei domenicani di san Jacopo, sancendo la sua supremazia liturgica sui frati e sulla compagnia del Corpus Christi che aveva sede nella chiesa e che versava 12 lire al Capitolo in occasione della processione (32).
  • nota n. 32: Probabilmente in virtù della donazione della chiesa stessa all'ordine dei Predicatori da parte del proposto Malpigli avvenuta nel 1330, cfr. Morelli 1995 pp. 23-24, e ACCSM, 3, SPECULUM COLLEGIATE ECCLESIE SANCTORUM GENESII ET MARIE NOBILISSIMI OPPIDI SANCTI MINIATIS, c. 28r, 26 maggio 1526.
Nello stesso volume
nel capitolo:    "BIOGRAFIA DI UNA ARCHITETTURA" di Francesco Onnis
alla pagina     62
lo scrittore attesta:
  • (...) se l'esistenza della chiesa di Santa Maria è documentata dal 1195, è dall'anno 1236 che, dotata di fonte battesimale, acquista titolo di plebs, e nel 1274 si arricchisce del nuovo pulpito marmoreo scolpito da Giroldo da Como; nelle Rationes decimarum del 1302-1303 compare la dicitura Plebs S.Genesii de S. Miniate (20) e nel 1344, come recita una iscrizione commemorativa, al tempo del proposto UGO MALPIGHI si provvide a commissionare un nuovo fonte battesimale (21). (...)
  • nota n.  20: Morelli 1995, p. 17 nota 59.
  • nota n. 21: Secondo questa iscrizione del 1710, che trascrive quella antica, autore del fonte fu il bolognese Ghibellino Guarnieri. In realtà il nome dello scultore Sibellino de' Guarnieri, è stato identificato da Marco Campigli (si veda qui pp. 111-114).
Da questo ultimo volume, abbiamo scoperto che nel 1330 il proposto della Pieve di S. Genesio e Santa Maria fosse un certo UGO MALPIGLI, sicuramente parente del più noto ANDREA MALPIGLI.
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Nel 1330 i Priori del Comune di San Miniato e il Proposto della Chiesa di Santa Maria, Ugone Malpighi, concessero ai padri domenicani di ingrandire la chiesa ed edificare il convento; i monaci vi si stanziarono dal 1345. Nel 1520 si iniziò la costruzione del chiostro ultimato soltanto nel 1600; negli stessi anni il convento fu ampliato nella parte destra con la costruzione del refettorio (oggi biblioteca comunale).Nel maggio 1799, nei locali del convento soggiornarono le truppe napoleoniche; con l'unità d'Italia il chiostro e parte dei locali passarono al Demanio e furono aperti al pubblico.
Il Convento è stato abitato dai frati domenicani fino al 1977.

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Secondo Franco Cardini, il rettore Ugo Malpigli sembra fosse deceduto nel 1329, per cui, nel 1344, come invece afferma Francesco Onnis, egli non avrebbe potuto commissionare un nuovo fonte battesimale.

dal volume: STORIA ILLUSTRATA DI SAN MINIATO di Franco Cardini
alla pagina    105-106
scrive:
  • (...) Peraltro in quegli anni, precisamente nel 1329 e approfittando della vacanza della chiesa di Sant'Jacopo - ne era infatti deceduto il rettore Ugo Malpigli, i domenicani, cacciati dalla Sicilia proprio dal Bavaro perché renitenti a riconoscere l'Antipapa eletto dall'Imperatore, ottennero la cura della parrocchia sanminiatese di Sant'Jacopo, appunto. Da lì a breve fu decisa anche l'edificazione del convento maschile, approvato vivae vocis dal vescovo di Lucca recatosi appositamente nella pieve di san Genesio, cui seguì l'istituzione del convento femminile della Santissima Annunziata (72). (...) Nel 1346 i Mangiadori e Malpigli vollero nuovamente cercare di ripristinare la loro supremazia, col risultato che il popolo di San Miniato, come recita il cronista Villani, concesse la "signoria e guardia della loro terra al comune di Firenze per cinque anni". La città del giglio rinsaldava, (...) la sua presenza a San Miniato. (...) seguirono anni convulsi (...)
nel medesimo volume,
alla pagina:    97
l'autore riporta le attestazioni del cronista sanminiatese GIOVANNI DI LELMO DA COMUGNORI: 
  • I Ciccioni e Mangiadori e gli altri nobili di San Miniato a dì 4 di agosto 1309 ruppero il popolo di detta terra ed arsero tutti i libri e statuti del comune, e scacciarono gli signori Dodici del Palazzo, e così il Capitano del Popolo e questo fecero perchè si era fatto uno statuto che i nobili fossero tenuti sodare dinanzi al capitano di lire mille di non offendere nessun popolare, la qual cosa i nobili recusando furon forzati combattere insieme. (...) E dopo questo il giorno seguente a ora di vespro i Ciccioni e Mangiadori con gli altri nobili fecero consiglio nel riformare detta terra e dettero autorità potestà e balia a messer Berto Tagliamenti da Lucca, in quel tempo podestà di san Miniato e messer Barone de Mangiadori e messer Teobaldo de Ciccioni furono detti capitani e riformanti a riformar la terra. (65).
  • nota n. 65: Archivio dell'Accademia degli Euteleti, n.91, Materiali raccolti per formare il tomo primo e secondo dei documenti per la storia di Sanminiato da Antonio Vensi, l'anno 1824, c. 44. Secondo Villani nel 1308 "del mese d'Agosto, i grandi di San Miniato del Tedesco. come sono i Malpigli e Mangiadori, per soperchi ricevuti dal popolo di Sanminiato, ovvero perchè 'l popolo gli tenea corti per modo che non poteano signoreggiare la terra a loro senno, si accordaro insieme e feciono venire loro amistà di fuori, e con armata mano combattero col popolo e sconfissongli". 
  • Villani, Cronica, VIII, 98, cfr. Salvestrini, Statuti del Comune di San Miniato al Tedesco, cit., p.31.
Cardini continua 
alla pagina 100,
dicendo:
  • L'episodio del 1309 dimostra, inoltre, la vitalità dell'antico ceto magnatizio locale, composto dai Ciccioni o Malpigli, dai Mangiadori, dagli Orlandini, dagli Scornigiani, dai conti di Collegalli, dai Lucardesi, dai Traini, dai Rustici, dai Bottecci e, infine, dai Gigliori. Stirpi di orientamento in prevalenza ghibellino che, ancora nel XIV secolo, restavano assai potenti. La forza di tutti costoro era alimentata dalle istituzioni ecclesiastiche che essi riuscivano a controllare e, di pari passo, dall'esistenza di ragguardevoli patrimoni fondiari. I magnati sanminiatesi, infatti, possedevano fabbricati all'interno delle mura cittadine e numerosi fondi nel contado. (...) (66) Ancora secondo Villani, gli aristocratici Ciccioni e Mangiadori dopo il 1308 tennero in scacco i sanminiatesi "infino che le dette due case non ebbono discordia tra lloro" (67)
  • nota n.  66: Loc. cit. Ma sul periodo compreso tra 1308 e 1337 si vedano soprattutto il testo di R. Boldrini e I. Gagliardi di imminente pubblicazione nonché il saggio di P. Morelli, La nascita del Convento domenicano di S. Iacopo in San Miniato; appunti per un'indagine sulle istituzioni ecclesiastiche di un centro minore della Toscana fra Due e Trecento, in SS. Iacopo e Lucia: una chiesa, un convento, contributi per la storia della presenza dei Domenicani in San Miniato, a cura di T.S. Centi - P. Morelli - L. Tognetti, San Miniato 1995, pp. 9-63, in particolare le pp. 18-21 dove si legge una accurata disamina delle stirpi locali.
  • nota n. 67:  Ibid., p.21.
Si evince da queste narrazioni storiche, che i Malpigli-Ciccioni erano famiglie di fazione ghibellina, ossia parteggianti per l'Imperatore e contrari all'affiliazione Fiorentina ed al papato.
Il nostro cardinale Andrea Malpigli, fu nominato cardinale da Clemente VI Papa d'Avignone, chiamato dai Guelfi (sostenitori di Firenze e della Chiesa di Roma) l'Antipapa, come i suoi precedessori e successori.


Foto di Rita Costagli

Nel volume: 
CRONICHE DI GIOVANNI, MATTEO E FILIPPO VILLANI secondo le migliori stampe e corredate di note filologiche e storiche, vol. I,
Trieste, sezione letterario-artistica del Lloyd Adriatico - 1857
 pag.575
 l' indice della Cronica evidenzia:
  • Malpighi o Malpigli, grandi di Samminiato, VIII, 98 — hanno guerra co' Mangiadori, XII, 45 — levano a romore la terra, ivi, 82. 
  • Malpigli, Andrea Ghini, di Firenze, fatto cardinale, XII, 7. 
    ...
  • Mangiadori, grandi di Samminiato, VIII, 98 —  hanno guerra co' Malpigli, XII, 45 — levano a romore la terra, ivi, 82. 
Nel volume:
CRONICHE
Libro Ottavo 
capitolo XCVIII
pagina 217
(testo già citato nella nota n. 65 de: 
LA STORIA ILLUSTRATA DI SAN MINIATO di Franco Cardini)
  • CAPITOLO XCVIII.
  • Come i grandi di Samminiato disfeciono il loro popolo.
    Nel detto anno 1308 del mese d'agosto, i grandi di Samminiato del Tedesco, come sono Malpigli e Mangiadori, per soperchi ricevuti dal popolo di Saniminiato, ovvero perchè 'I popolo gli tenea corti per modo che non poteano signoreggiare la terra a loro senno, si accordaro insieme e feciono venire loro amistà di fuori, e con armata mano combatterò col popolo e scoffissongli, e molti n' uccisono e presono e a certi caporali feciono tagliare la testa, e tutti i loro ordini arsono, e la campana del popolo feciono sotterrare, e tennero poi il popolo in grande servaggio, infino che le dette due case non ebbono discordia tra loro.
Libro Duodecimo
capitolo VII
(testo già citato nel precedente post su Andrea Malpigli)
  • CAPITOLO VII.
  • Come papa Clemente sesto fece più cardinali, infra' quali fece cardinale messer Andrea Ghini di Firenze vescovo di Tornai.Nel detto anno, per le digiune di settembre papa Clemente sesto appo Vignone, ov'era la corte, fece dieci cardinali, i nove oltramontani, e l' altro messer Andrea Ghini Malpigli antico cittadino di Firenze d' Orto San Michele, il quale era vescovo di Tornai, e molto amico del re di Francia, e a sua preghiera fu fatto cardinale. Ma, come piacque a Dio, morì fra l'anno andando in Ispagna per legato, onde ne fu grande danno, ch' era savio e valente, e se fosse vivuto avrebbe fatto onore e pro alla nostra città. Avemne fatta memoria, perchè pochi cardinali o papi sono stati di tanta città com' è Firenze, per lo poco studio che i Fiorentini fanno fare a'loro figliuoli per essere chcrici, che di più non si ricorda che venisse a tanta dignità, se non il cardinale Ottaviano degli Ubaldini ; e dicesi, ma non l'affermo, che fa nno papa fiorentino di casa i Papeschi, e uno cardinale de'Bellagi di porta San Piero al tempo d'Arrigo terzo imperadore. Lasceremo alquanto delle novità d'intorno, e seguiremo i processi del duca d'Atene, che assai ne cresce materia.
Libro  Duodecimo
capitolo    XLV.
  • CAPITOLO XLV.
  • Come volle essere tolto il castello di Fucecchio al comune di Firenze.
  • Nel detto anno 1345, a dì 27 d'aprile, quelli della volta di Fucecchio nobili e de' più possenti della terra, coll'aiuto de' loro amici di Samminiato e di gente del contado di Lucca, corsono la terra di Fucecchio per rubellarla e torla al comune di Firenze sotto titolo di cacciarne quegli di messer Simonetto, un'altra casa de' maggiori di Fucecchio, loro nimici. E sarebbe loro venuto fatto, se non fosse il subito soccorso delle masnade de' Fiorentini ch' erano nelle castella di Valdarno e di Valdinievole, che vi trassono di presente; e combattendo, per forza d'arme quegli della Volta e i loro seguaci furono sconfitti e rotti e cacciati della terra, ov' ebbe assai di morti e di fediti e presi, e impiccati per la gola. E poi la state appresso, da cinquecento fanti de' Pisani ch' erano alla guardia del Cerruglio e di Vivinaia e di Montechiaro, di notte tempo scesono in Cerbaia, e parte ne passarono la Guisciana per trattato d'aver Fucecchio; per la buona guardia si guarenti; onde i Fiorentini si dolsono forte a' Pisani per loro ambasciadori, onde eglino si scusarono molto, che non era loro fattura ; ma come sempre hanno usato, il vizio pisano d'inganni e tradimenti fu questo, perocchè non ne fecero ammenda e punizione ; e se l'avessono preso, se lo averebbono tenuto a onta e dispetto de' Fiorentini. E per la detta novità di Fucecchio, onde i Malpigli e Mangiadori di Samminiato furono adoperatori e cagione, il luglio appresso ebbe zuffa e battaglia tra loro in Samminiato, ioè tra' Mangiadori e Malpigli e i loro seguaci; ma i Fiorentini vi mandarono e messonvi accordo, perchè non si guastasse quella terra. 
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Per divagare un po', sull'identificazione del luogo ove nacque il Cardinale Malpigli, nel web mi è capitato di trovare notizie improprie.
Ad esempio nel sito:  G.CATHOLIC.COM nel quale alla voce "CARDINALI creati da Clemente VI", affermano (???) che Andrea Ghini Malpighi era nato in Francia.

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4. Ghini Malpighi, Andrea
Born:
Ordained Priest:

Consecrated Bishop:
1330?
Created Cardinal:
Died:
1343.06.02
former Bishop of Tournai (Belgium)
Bishop of Arras (France) (1329.12.18 – 1334.09.12)
Bishop of Tournai (Belgium) (1334.09.12 – 1342.09.20)
Cardinal-Priest of S. Susanna (1342.09.20 - 1343.06.02)


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Su GOOGLE LIBRI, troviamo anche:

ACCAD. INFORME DI RAVENNA CIRCA I  SIGILLI ANTICHI DEI SECOLI BASSI 
TOMO XXV. 
Pagina   9-10
All' Abate Niccolao Malpigli , nipote del Cardinale Andrea Malpigli , Abate di Badía Commendatario , dedicò la Vita , che aveva composta del Conte Ugo un certo Andrea Notaio l'aппо 1345 , annо della inondazione. Тal Vita esiste in Badía ( della quale poco si può ricavar di buono.) Finalmente il P. Ab. Malpigli fece varj acconcimi, e rifacimenti al Monastero, danneggiato malamente dalle accennate soverchie piogge , che caddero in enorme quantità d'ottobre , e di Novembre di els' anno con allagaro gran parte del Quartiere di S. Croce.
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Qui sopra, abbiamo scoperto qualcosa di nuovo, e cioè che Andrea Malpigli aveva un nipote di nome Niccolao o Niccolò Malpigli Abate di Badia Commendatario nel quartiere di Santa Croce a Firenze e nel volume la Badia Fiorentina, si parla, anche del lascito di argenteria e libri concessi già in uso a Niccolò, dallo zio Andrea.
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Nel volume:  
volume 3 
di Biblioteca de Lo Studiolo
di Ernesto Sestan, Maurilio Adrinai, Alessandro Guidotti
Editore Cassa di Risparmio 1982 - pagine 289.

(Purtroppo su google libri non ci concede di leggere tutto, quindi riporto le poche frasi estratte:)


pagina 110
  • (...) per essi, ne esistono altri che testimoniano invece il continuo arricchirsi del numero di manufatti appartenenti di diritto alla Badia ed alla sua comunità religiosa: cito tra tutti l'inedito lascito << tra i vivi >> dell'abate Niccolò Malpighi, del 3 marzo 1343. che comprende paramenti, 46 fogli di messale miniati, casse da cella e da studio, 4 lettiere complete di corredo, forzieri, recipienti di metallo, un desco per libri e utensili vari da camera e cucina . Certo non sarebbe possibile farsi un'idea di come oggetti simili o diversi venissero funzionalmente distribuiti entro gli ambienti del complesso monastico se non ci fossero i minuziosi e più volte lodati inventari. Essi, proprio per la particolare preziosità di ciò che vi è conservato, iniziano (...)
pagina 117
  • (...)  secolo; la documentazione non è tra le più ricche ma credo sufficienti la già spesso citata restituzione di arredi alla chiesa di san Martino al Vescovo - del 1248 -, che comprende anche dieci libri, tutti di carattere liturgico , e il lascito - del 3 marzo 1343 - dell'abate Niccolò Malpighi che nel medesimo tempo da un lato include nella donazione fogli sparsi di un messale miniato, dall'altro ne esclude ben diciannove volumi (contenenti sermoni, scritti teologici e di diritto canonico, testi biblici): curiosamente non di meno essi vengono elencati e descritti, tanto da dare una precisa idea di libri che in ogni caso per un certo periodo rimanessero in Badia. (...)
pagina 134


  • (...) un parato da parte dell'abate Niccolò Malpighicfr. p. 110. e Appendice, doc. n. 5. p. 159.
  • "prestate" all'abate Niccolò dallo zio Andrea, cardinale di Santa Susanna; fra i volumi di cui si precisa l'incipit e la legatura in carta, o più spesso, in cuoio rosso, nero, verde, verde e rosso o verde e bianco),  ricordo il Dritesum Creationi ??? e le Deauictalia ???; le C.....e costitutione ??? (1312); vari scritti del canonista Uguccione da Pisa ( + 1210) ??? e Bartolomeo da Brescia (1258), del giurista Guglielmo Durando (+ 1295) e del celebre Jacopo da Varagane (+ 1298). Comunque tutte opere aggiornate e di grande attualità.
pagina 159
  • (...) s\ 1343, marzo 3
  • Niccolò Malpighi, abate commendatario della Badia Fiorentina, lascia al suo monastero numerosi beni mobili di cui si riporta l'elenco; dal lascito sono però esclusi arredi preziosi d'argento e libri concessi in uso a Niccolò, sua vita natural durante, dallo zio Andrea Malpighi, cardinale col titolo di Santa Susanna. Anche dei libri compresi nella donazione, il documento  (...)
  • (...) e si complicano fino a diventare davvero fondamentali ed imprescindibili. Per il Trecento sapevamo solo di come l'abate Niccolò Malpighi, nel 1345, si preoccupò di risistemare tutte le botteghe del monastero, danneggiate dalle ...
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Dal Volume:   I PITTORI ITALIANI DELL'OTTOCENTO
Agostino Mario Comanducci - 1999 - 807 pagine 
di A.M. COMANDUCCI

Questo finalmente parlerebbe dei ritratti di Monsignor Giovanni Mangiadori, di Monsignor Lamberto Bonincontri, del Cardinal Andrea Malpighi, di Monsignor Andrea Grifoni e dice che sono conservati nell'aula capitolare della Cattedrale... 
(o per meglio, come può attestare la scrivente, sulle scale che dalla Sagrestia che salgono al Capitolo e che sarebbero stati fatti da:)
Vincenzo Baldini, Nato a San Miniato nel 1796, morto ivi nel 1839. Padre di Gaetano. ...
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Poichè questo volume del Comanducci non è consultabile in internet, dovrò farne ricerca e leggerlo.
Scartabellando ancora su internet, mi sono imbattuta in un altro volume molto interessante, che però contrasterebbe, sui luoghi patri di Andrea Malpigli.
L'autore Carlo A-Valle, lo battezza Andrea Ghilini Malpigli, ovvero patrizio di Alessandria (in Piemonte), figlio di un tale Francesco Ghilini e di Margherita Malpiglia fiorentina è questo:
VOLUME 4
di Carlo A-Valle
TORINO 1855
pag. 352
Ghilini (Andrea) — 
Patrizio di Alessandria, figliuolo a Francesco e a Margherita Malpiglia fiorentina, diede prova per tempissimo di ingegno vasto e perspicace. Creato dottore di leggi, si acquistò co' suoi talenti l'amicizia di Filippo di Valois, figliuolo di Carlo re di Francia: o per suo mezzo ottenne il vescovado di Tournay, che gli fu strada alla porpora cardinalizia, conferitagli da Clemente sesto.
Inviato ambasciatore ad Alfonso re di Spagna e quindi a Parigi, in quest'ultima città egli dava mano all'edificazione del collegio così detto dei Lombardi, in cui venivano educati molti giovani italiani nello studio delle leggi civili e canoniche. Alla munificenza del cardinale Ghilini vanno pure dovuti una bellissima cappella nella Certosa stessa di Parigi e il monastero di san Benedetto a Firenze. In questo ebbe egli magnifica sepoltura nel mille trecento ottantatre (1383?), che fu l'ultimo del suo vivere.
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Mi chiedo se tali deduzioni potrebbero essere probabili, cioè il fatto che Andrea fosse figlio di un Nobile ghibellino di nome Ghilini di Alessandria, e di una nobildonna fiorentina di casata Malpigli?
Può darsi che con il tempo, il suo cognome paterno sia stato mal interpretato e cambiato da Ghilini, in Ghini o in Gini o in Chini?
Il resto dei dati coincide con quelli finora trovati ed amplia quelli scoperti finora, nell'asserire che egli abbia fatto costruire una cappella nella Certosa di Parigi.
Poco probabile, invece, appare la data di morte che l'autore attesta essere 1383 in Firenze, mentre le altre biografie attestano che egli morì il 2 Giugno 1343 a Perpignano come legato pontificio.
Di seguito altri Libri su Google Libri attesanti notizie sparse sul cardinale Andrea Ghini Malpighi:
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MEMORIE PER LA STORIA DELLE SCIENZE, E BUONE ARTI, luglio 1752. I. vol. ART. LXXI. STORIA GENERALE DI SPAGNA TRADOTTA DALLO SPAGNUOLO DI GIOVAN DI FERRERAS ARRICCHITA DI NOTE STORICHE E CRITICHE, ec. Del sig. d'Hermillì Tom. 5. in IV pag. 592. senza la prefazione e i sommarj. (pag. 195).

a cura di Pierre François Xavier de Charlevoix,Guillaume François Ber
MAGGIO 1752 - STAMPERIA DI NICCOLO' GAVELLI - PESARO-
pag. 200

(...) Ma lasciamo questa bagatella , per dire , che nella maggior parte delle note il sig. d'Hermilly è molto giudizioso: per esempio alla pag. 112. egli ben rileva il disprezzo di de Mariana , che attribuisce al gran Maestro di Rodi, quello che è detto del vescovo di Rodi.7
Alla pag. 199. fa osservare con ragione , che Ferreras dice del Card. Andrea Ghini Malpighi quello, che deve dirsi del Card. Bernardo d'Albi. (...) 
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Volume (Bande) XIX e XX
Di Johann Heinrich Zedler, Johann Peter von Ludewig, Carl Gün

All'indice di questo volume tedesco appaiono le seguenti descrizioni:

pag. 766
Malpighi (Andreas von) ein Cardinal, siehe Ghilini im X. Bande p. l418- u. f.
Malpighii Nez, siehe Haut, im XII. Bande p. 913. u. ff.
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TOME QUATRIEME LETTRES F-H
MDCCXL
di Louis Moréri
pag. 103
GHINI MALPIGHI, (André) natif de Florence, Cardinal, Evêque d'Arras, puis de Tournai, vint fort jeune en France, où il étudia dans l'Université de Paris. Il fut Chanoine de Tournai, Thréforier de l'église de Rheims & Aumônier du Roi Charles le Bel, vers l'an 1325. 
 GHINI MALPIGHI, (ANDREA) nativo di Firenze, cardinale, Vescovo d'Arras, poi di Tournai, viene da giovane in Francia, dove egli studia nell'università l'Università di Parigi. Egli fu Canonico di Tournai, Tesoriere della chiesa di Rheims e Cappellano del Re Carlo il Bello, verso l'anno 1325.
Ce fut vers ce même tems qu'il fonda la chapelle de saint André dans l'église des Chartreux de Paris.
Fu verso quel periodo che egli fonda la cappella di Sant' Andrea dentro la chiesa di Chartreux di Parigi.
En 1330, il fut fait Evêque d'Arras ; & en 1334 , de Tournai. Il fonda la même année le Collège des Lombards à Paris.
Nel 1330, egli fu fatto Vescovo d'Arras e nel 1334 di Tournai. Egli fonda lo stesso anno il Collegio dei Lombardi a Parigi.
Philippe de Valois en 1342 , obtint pour lui le chapeau de Cardinal du Pape Clément VI, qui envoya Ghini Légat en Espagne. Ghini mourut dans ce voyage en 1343.
Filippo di Valois nel 1342, ottenne per lui il cappello di cardinale del Papa Clemente VI, che invia Ghini Legato in Spagna. Ghini morì durante questo viaggio nel 1343.
C'est lui qui a fondé le Collège de Notre-Dame de Tournai à Padoue.
E' stato lui a fondare il collegio di Nostra Signora di Tournai a Padova.
 * Villani, Hift. I.12. Jean Coufin, Hift. de Tournai. Guillaume Gazey, Histoire Ecclesiastique du Pais-Bas. Sainte-Marthe, Gallia Cristiana. Aubéry, Histoire des Cardinaux. 
Du Breul, Antiquitez de Paris. Baluze, Vitœ Pap. Aven, tome 1.
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STORIA DI FIRENZE

Storia di Firenze: I primordi della civilta Fiorentina. 
(PARTE I) A. Impulsi interni, influssi esterni e cultura politica. 
(PARTE II) B. Industria, arti, commercio e finanze. 
Sansoni, FIRENZE 1968
pag.242
... 1330, 13 agosto, ASF, Cisterc. 
Sui due volumi di registri di Andrea conservati nella biblioteca Barberini a Roma, vedi KIRSCH, Histor. Jahrbuch der Gòrresgesellschaft, XIV (1893), p. 582 e segg. 
Il secondo fascicolo contiene le suppliche del 1333-37 di Eduardo III presentate alla curia.
I dati di Storia di Firenze, III, p. 1179, che Andrea abbia vestito l'abito ecclesiastico, che sia stato professore di diritto e consigliere del re di Francia e sia ...

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Storia di Firenze: 
Volume 4, Parte 3
Storia di Firenze: I primordi della civilta Fiorentina. 
(PARTE I) A. Impulsi interni, influssi esterni e cultura politica. 
(PARTE II) B. Industria, arti, commercio e finanze. 
(PARTE III) C. Il mondo della chiesa, spiritualità ed arte, vita pubblica e privata
di Robert Davidsohn
Sansoni, 1968.


pag. 267
... ma poi non aveva scelto la carriera universitaria, sì bene il servizio del re, nel quale aveva ottenuto potenza e rinomanza: Andrea Ghini Malpigli del popolo di Orsanmichele. Come già Roberto de' Bardi ed il medico Pietro, era stato da scolare anch'egli in rapporto con Marsilio da Padova, però anch'egli era ...


pag. 268
... l'inchiesta contro i fiamminghi. Altrettanta fiducia gli dimostrò Filippo VI di Valois; Andrea fu anche canonico e tesoriere della famosa cattedrale di Reims, vescovo, dal 1329, di Arras, quindi di Tournai, e nel 1342 Clemente VI lo fece cardinale prete di Santa Susannanella qual carica peraltro durò solo nove mesi...


segue pag.268
... la sua simpatia verso l'università alla quale doveva la propria dottrina, fondando un collegio per scolari italiani poveri che venne detto più tardi <<Collège des Lombards>>. Lo aiutarono un modenese che aveva ufficio nell'amministrazione della guerra, un ecclesiastico piacentino ed il pistoiese Ranieri Gio- ...


segue pag.268
(nelle note)
... ambasciata fu da Re Carlo IV incaricato non Andrea Ghini ma Andrea Sapiti, venne già detto in Storia di Firenze, IV, 2, p.240 e sg.
2. In Pistoia stessa fu fatta una strana confusione riguardo a quest'uomo. Se ne fece uno dei fondatori di un collegio <<per gli scolari di Pistoia>>, si fece del commerciante un vescovo cardinale e perfino un <<cardinale Ranieri di Compostella>>, nonostante che tale titolo di cardinale non ha mai esistito (Martirologio dell'Archio Capitolare Zaccaria Bibl. Pistor. ...

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Ho provato a fare ricerche non solo su Andrea Ghini de' Malpigli o Malpighi, ma anche sui suoi amici Roberto de' Bardi e Marsilio da Padova.
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Firenze ai tempi di Dante:




Bemporad & Figlio, 1929 - 712 pagine 






pag. 206
3) 1294, 15 luglio, Egidius doctor gramatice f. Ghini Guidi de Cantoribus. - ASF. - Protocollo di Matteo Biliotti, I. F. 12. - Relativamente al padre: STEF. Rubr., 249 l'anno 1304). Egidio abitava al mercato vecchio e probabilmente teneva ivi scuola. -

pag.246
... divenne fra Pietro, figlio d'Ubertino degli Strozzi, e nella stessa città si perfezionò anche Jacopo Passavanti 1). Non pochi erano d'altra parte i frati che i capitoli generali inviavano come lettori allo Studio parigino dell'Ordine: vi leggeva <<sentenze>> fra Bonifazio che ivi morì, e fra Giordano da Rivalto era stato destinato allo stesso ufficio. ...


pag.247
... di Arles, delegato a ciò dal papa, ma ne risultò soltanto che Marsilio Mainardini, prima di partire per la Germania, aveva avuto a prestito degli amici fiorentini e non lo aveva restituito, e che questi si erano decisamente allontanati dalle pericolose vedute di quell'uomo geniale e cattivo pagatore 1). Roberto de' Bardi restò alla Sorbona sino alla morte, vivendo ...


pag.248
... chelli che aveva studiato a Bologna ed a Parigi stessa, ove poi ebbe per molti anni la cattedra alla Sorbona 3). Almeno dal 1325 e sino alla morte, avvenuta nel 1335, insegnava la stessa materia maestro Pietro da Firenze: deve aver portato veste ecclesiastica, perchè aveva una prebenda a Nevers 4). Pietro degli Strozzi, entrato nel 1306 nell'Ordine ...




pag. 249 
Vita di scuola e di scienza-
.... Parigi, ma poi non aveva scelta la carriera universitaria, sì bene il servizio del re, nel quale aveva ottenuto potenza e rinomanza: Andrea Ghini Malpigli del popolo di Orsanmichele.
Come già Roberto de' Bardi ed il medico Pietro, era stato da scolaro anch'egli in rapporto con Marsilio da Padova, però egli pure era riuscito ad interrompere in tempo questa relazione, quando il nome del Mainardini (Marsilio) cominciò a suonare non bene in Francia. Eppure l'amicizia fra i due non era stata casuale, basandosi su tradizione di famiglia e su vicende personali, chè i Malpigli erano Ghibellini o Guelfi bianchi, ed erano stati esclusi nella patria anche dall'amnistia del 1311 1). 

Al tempo della già nominata inchiesta sui rapporti col padovano, Andrea copriva già da anni presso Carlo IV un incarico di fiducia che in tempi posteriori sarebbe equivalso alla funzione di capo di gabinetto. Oltre che al re, alla regina ed ai grandi del regno, si rivolse anche a lui Giovanni XXII perché si adoperasse per conservare i buoni rapporti con l'Inghilterra ; inoltre Andrea prese parte alla pace con la Fiandra del 1326, che però non ebbe lunga durata, e nel 1328 venne incaricato insieme ad altri di condurre l'inchiesta contro i fiamminghi. Altrettanta fiducia gli dimostrò Filippo VI di Valois; Andrea fu anche canonico e tesoriere della famosa cattedrale di Reims, vescovo, dal 1329, di Arras, quindi di Tournai, e nel 1342 Clemente VI lo fece cardinale prete di Santa Susanna, nella qual carica peraltro durò solo nove mesi, chè, inviato come legato in Aragona morì in viaggio a Perpignano. I fiorentini lo piansero molto ; se lo avevano sbandito con tutta la sua famiglia, tuttavia in seguito, quando era salito a sì alte dignità, avevano poste grandi speranze in lui, nella fiducia che avrebbe ...

pag. 250
... dei quali spettava una scarsa somma per il suo mantenimento. Andrea fece donazione al collegio della propria casa in via Saint-Hilaire (l'attuale Rue des Ecoles) accanto alla Sorbona. I quattro studenti da lui donati della modesta <<bursa>> dovevano <<in tutti i tempi>> essere nativi di Firenze; se non v'era nessun aspirante adatto della città vera ...

segue pag. 250
... verso l'università alla quale doveva la propria dottrina, fondando un collegio per scolari italiani poveri che venne detto più tardi <<Collège des lombards>>. Lo aiutarono un modenese che aveva un ufficio nell'amministrazione della guerra, un ecclesiastico piacentino ed il pistoiese Ranieri Giovanni, negoziante a Parigi 1), ma il contributo finanziario ...



pag. 260
... in patria ma fuori; però all'estero venivano tenuti in considerazione ed onorati come figli di Firenze, e pertanto tutta la loro attività scientifica, almeno quella conservataci per iscritto, appartiene alla storia della coltura fiorentina. 
Teologi. moralisti. scrittori sacri.
Il più importante teologo che abbia prodotto la Firenze del Trecento è quel Roberto de' Bardi che abbiamo menzionato...
segue pag. 260
... oppure soltanto nelle lezioni o nelle disputazioni. Ad ogni modo l'amicizia che lo unì in gioventù con Marsilio da Padova e più tardi col Petrarca, lascia credere che il Bardi sia stato un uomo di vedute molto più larghe di quello che non piacesse agli scolastici 2). Appartenne ai firmatari di ...

pag. 261
... rono ereticale questa opinione, e sebbene il pontefice avesse vietato sotto pena di scomunica qualsiasi obbiezione, tuttavia la Sorbona, ed il re da essa stimolato, si opposero, ed il legato del pontefice, il generale dei Minori, dovette revocare questa dottrina papale se non voleva finire sul rogo: chè, si diceva, in tal modo si minava il prestigio della ...

pag. 326 
... , ma egli (???) potè tornare dopo il 1326, per una grazia personale, nella patria retta dai Guelfi neri 5) e scambiò col Petrarca ben congegnati sonetti. S'era egli nel frattempo adoperato a prò della patria di Avignone 6), ed aveva vestito l'abito ecclesiastico, dopo di che Giovanni XXII gli conferì la di- ...

pag. 485
... ziaria 1).
Nel 1317 l'edificio, che due generazioni prima era stato il più bello e il più vasto di Firenze, parve ormai insufficiente alle accresciute necessità, e nella parte orientale vi fu aggiunto un altro fabbricato che fu chiamato <<palazzo nuovo>> 2).
Badia.
Si trovava di faccia il monastero benedettino di San- ...

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Ecco un altro volume che  ci parla di Andrea Malpigli, ma come il precedente non è leggibile in internet:

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pag. 82








179
(1343). 8 Maggio, Cervià (62).

... Carta di Andrea, cardinale prete di Santa Susanna, nunzio della sede apostolica, a Pietro IV, nella quale gli dice che, dietro ordine del Papa, sarebbe dovuto ritornare come ambasciatore alla Curia regia, ma, essendo impossibilitato a causa della sua debolezza fisica, mandò in sua vece il vescovo di Padova, pienamente informato su tutti i poiblemi. Dopo il suo rientro da Perpignano iniziò a mettersi in cammino ed ora si trova a Cervià ...

pag. 463
(Ghini Malpighi), Andrea, cardinale prete di Santa Susanna: 179, n. 62, 181. 
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Archivio storico italiano


Leo S. Olschki, 1910 - 

Il Malpighi avea condotto seco in Francia parecchi fiorentini suoi famigliari, e dopo la sua morte, ... 

pag. 141
... mente lotta di argomenti teologici e filosofici e la letteratura, che da essa si svolse, era stata già dal Cipolla, in un vecchio ma sempre importante suo saggio (1), raggruppata sotto due principali tendenze: quella emanata dalla scuola regia francese e il guelfismo pontificio.
Accanto ad esse continuava rinnovata e riaccesa dagli eventi la corrente imperialista, di cui si fece propugnatore Dante. I fautori del ...

pag.426
... pontefice. L'illustre prof. Cipolla si ferma anzitutto sulla data dell'ingresso in convento del fratello di messer Francesco, Gerardus Petraccus, nella certosa di Montrieux. Il Cochin, nella biografia di Gerardo (Le frère de Pétrarque, Paris, 1903) rimase incerto fra il 1342 e il 1343. ora il Nostro pubblica una supplica del fratello del ...
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Appena mi sarà possibile li ricercherò in biblioteca, così come il prossimo tomo:
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dal libro presente su Google Libri:
cenni storici sui monasteri di provenienza
Centro d'Incontro della Certosa di Firenze, 1982 - 55 pagine
pag.9
1. La Badia Fiorentina (pp. 75-139)

pag.11
.... sionario (G. Lami, 1758 p. 1131) ed anche se nel lascito dell'abate Niccolò Malpighi al suo monastero datato 3 marzo 1343 compaiono 46 fogli di messale ...
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Pacini, 1987

pag. 3
... consolidato in città, ed accanto a due nobili, Ugolino di Neri Malpigli * e Nicolao, figlio di Ranieri di Giovanni Galli Casalei * e di Bartolomea Buonconti, sorella dell'arciprete Francesco (4), troviamo un folto numero di discendenti da famiglie affermatesi in Pisa nel corso del Trecento e soprattutto nella metà del secolo. ...

pag. 51
MALPIGLI UGOLINO DI NERI, PISANO
1366-1398
Nacque intorno al 1333 (AAP, Curia, Atti str., n. 12, 193r ss.). Pievano di Campiglia già nel 1358 (ASF, NA, L 384 (1359-63), 16v), fu anche pievano di Calcinaia, beneficio a cui rinunciò nel 1362, quando fu nominato da papa Urbano V canonico pisano al posto di francesco Moricotti, promosso arcivescovo ...
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MDLXXXVI
appresso Francesco Ziletti, 1586 - 95 pagine
Page 69 -  Malpigli , 

Page 70 - Malpigli. 
... Usarono poi il cognome di Malpigli, perche Gio.Lorenzo Malpigli Bisavo materno di questo Gio. Lorenzo ritrovandosi una sola figlia , e desiderando che la sua famiglia perpetuasse , la diede per moglie à Nicolao Montecatini, che fu Avo dell'auttore di questa Impresa , con facoltà di più di cento mila scudi , e costituì poi suo figliuolo adottivo il Padre di questo Gio. Lorenzo, che fu figliuolo di quel Nicolao obbligandolo à dover denominarsi dalla sua famiglia , che è Malpiglia, la quale è stata ancor ella illustre in Fiorenza, dove hà havuto Andrea Malpigli Cardinale , e di là venuta à san Miniato dove è stata Patrona , e signora del luogo , di lì partitasi per le parti, come i Lambardi da Montecatini, è venuta a Lucca, & hà sempre ancor ella goduto i primi Magistrati, e di ciò si veda Gio. Villani, Mattheo Villani, e tutti gl'Historici di Toscana. ...
Page 71 - MALPIGLI. 

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Chronique catalane de Pierre IV d'Aragon, III de Catalogne: dit le Cérémonieux ou del Punyalet 

 Amédée Gilles Pagès - 
E. Privat, 1942 - 472 pagine
pag. 420
... de Pierre IV pour rétablir la paix entre les deux rois. Le premier de ces prélats, qui n'est pas nommé dans la Chronique, est Andrea Ghini Malpighicardinal-prêtre du titre de Sainte-Suzanne, à qui le pape écrit, dés le 30 décembre 1342, en méme temps qu'au roi d'Aragon (E. Déprez, Clément VI, Lettres, n° 167, 168). Le deuxième ...
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Concludendo questa II parte, credo di aver appurato ben poche novità, sulla possibile origine sanminiatese di Andrea Ghini de' Malpighi o Malpigli. 
Vari testi trovati ampliano la probabilità del luogo di nascita del Cardinale, volendolo figlio di un tal Francesco Ghilini d'Alessandria e di una tale Margherita Malpigli fiorentina. 
Ho scoperto che aveva un nipote, tale Niccolò o Niccolao Malpigli, abate commendatario in Firenze, nel quartiere di Santa Croce, al quale lasciò in eredità arredi sacri in argento e libri.

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segue...

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